Giallo sull’uranio libico rubato dai depositi nel deserto del Fezzan

Nelle sabbie del Fezzan è impossibile trovare confini e certezze. È sempre stata una regione di predoni, teatro delle incursioni dei meharisti italiani a dorso di dromedari e delle jeep degli “scorpioni del deserto” britannici, poi degli scontri tra l’armata di Gheddafi e le forze del Ciad sostenute dai francesi. Adesso la regione meridionale della Libia resta una terra di nessuno, contesa tra le fazioni in lotta per il potere a Tripoli.