«Germania e Francia chiedono più aiuti di Stato? Cambiamo il patto di stabilità»- Corriere.it

Giancarlo Giorgetti, 56 anni, non ama esprimersi spesso al di fuori dei momenti in cui il suo ruolo istituzionale di ministro dell’Economia glielo impone. Forse per questo, quando lo fa, parla con l’urgenza di uno che ha accumulato a lungo e tira fuori tutto insieme. Giorgetti per esempio non ha affatto gradito che i suoi colleghi di Francia e Germania, Bruno Le Maire e Robert Habeck, siano andati a Washington a discutere di politica industriale quasi che fossero solo loro a rappresentare l’Europa. Il ministro italiano non nasconde il suo disappunto, in un incontro con un gruppo ristretto di quotidiani europei.

Soprattutto però Giorgetti non apprezza l’idea che Parigi e Berlino ottengano un allentamento dei vincoli sugli aiuti di Stato alle imprese – proprio come risposta ai sussidi di Washington – senza regole che creino un riequilibrio. Una di esse riguarda la riscrittura delle regole di bilancio: se l’Unione europea autorizza più sussidi per la transizioni tecnologiche, osserva il ministro, allora dovrebbe trattare quelle spese in maniera più benevola nella fase di controllo dei deficit pubblici.

«Siamo sorpresi»

Di certo a dare all’Europa quella che Giorgetti chiama una «sveglia» è stata l’ondata di aiuti…