”Liot”, un acronimo pressoché sconosciuto fino all’altroieri, ma che lunedì potrebbe essere decisivo per la storia politica francese. Liot, ossia Libertés, Indépendants, Outre-mer et Territoires, è il gruppo di venti parlamentari, centristi, socialisti ed ex macronisti, che ieri ha depositato una mozione di sfiducia contro il governo di Élisabeth Borne, in seguito all’approvazione senza voto in Parlamento della riforma delle pensioni (attraverso il ricorso all’articolo 49.3), e che è convinto di poter raccogliere una maggioranza allargata: dalla Nupes, l’opposizione di sinistra guidata dalla France insoumise di Jean-Luc Mélenchon, al Rassemblement national di Marine Le Pen, passando dai Républicains, il partito gollista.
«Faccio appello alla responsabilità di tutti i deputati per preservare la democrazia», ha dichiarato ai microfoni di BfmTv Bertrand Pan cher, capogruppo di Liot all’Assemblea nazionale. Anche il Rassemblement national ha presentato una mozione di sfiducia in solitaria, ma difficilmente, lunedì, verrà votata dagli altri gruppi, in ragione…