Un Sud arretrato ma dalle grandi potenzialit: il Pil
Un’Italia a due velocit. Questa l’immagine che emerge dal report “I divari territoriali nel Pnrr” diffuso dall’Istat. Un focus che mette in fila i 10 indicatori-chiave del gap tra il Nord e il Sud del Paese. Un territorio descritto come arretrato e che ha sofferto in modo accentuato la Grande crisi del 2008 e, da ultimo, l’impatto della pandemia.Nel report viene definito per un contesto dalle grandi potenzialit e differenziazioni interne, dove risiedono oltre 20 milioni di abitanti (circa un terzo della popolazione italiana), con un tessuto produttivo che – pur debole e incompleto – potrebbe generare effetti positivi per il Paese. Il divario si traduce cos in numeri e un primo elemento da analizzare il Pil 2021. In termini di prodotto interno lordo la regione pi ricca il Trentino-Alto Adige con 40.904 euro di Pil pro-capite. Ultima la Calabria con 16.168. Scrive l’Istat: Da oltre un ventennio il Pil pro-capite nel Mezzogiorno si aggira intorno al 55-58% del Centro-Nord; nel 2021 il Pil reale di circa 18mila euro (33mila nel Centro-Nord). Tutto il Mezzogiorno si colloca sotto la media nazionale (qui l’analisi sul differente costo della vita tra le citt).
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