Ma i parlamentari di Washington continuano a considerare il social un potenziale cavallo di Troia cinese
NEW YORK
TikTok afferma di essere una rete sociale indipendente dal governo di Pechino, benché di proprietà cinese, e di depurare la piattaforma dai contenuti nocivi usando il suo algoritmo e un esercito di 40 mila moderatori umani. E avverte i politici Usa che vorrebbero metterla al bando: siamo ormai uno strumento fondamentale di diffusione della cultura americana nel mondo e negli stessi Stati Uniti con il nostro miliardo e mezzo di utenti, 150 milioni dei quali sono americani.
Ma i parlamentari di Washington, tanto democratici quanto repubblicani, respingono questa versione tranquillizzante e confermano di considerare TikTok un potenziale cavallo di Troia della propaganda e dello spionaggio cinese. L’audizione dell’amministratore delegato della rete sociale cinese Shou Zi Chew, alla Commissione Energia e Commercio della Camera dei Rappresentanti ieri non è servita ad avvicinare le posizioni. Semmai ha reso più nette le divisioni, ma le ha anche chiarite: a Shou (un cittadino di Singapore scelto dalla controllante di TikTok, ByteDance, per allontanare i sospetti americani di manipolazione di questa rete) è stato chiesto se può…