Il Pacific Northwest National Laboratory ha annunciato un nuovo metodo per convertire la plastica di scarto in combustibile e materie prime che promette di contribuire a chiudere il ciclo del carbonio a temperature miti e con un’alta resa. Le maschere per il viso, le buste della spesa e gli involucri per alimenti usati contengono molte materie prime potenzialmente utili. Ma è stato molto più conveniente continuare a produrre più plastica monouso che recuperarla e riciclarla.
Il team di ricerca ha riportato la sua scoperta su Science.
Ora, un gruppo di ricerca internazionale guidato dal Pacific Northwest National Laboratory del Dipartimento dell’Energia ha decifrato il codice che ha ostacolato i precedenti tentativi di scomporre queste plastiche persistenti.
In genere, il riciclaggio delle materie plastiche richiede il “cracking” o la scissione dei legami tenaci e stabili che le rendono anche così persistenti nell’ambiente. Questa fase di cracking richiede temperature elevate, che la rendono costosa e ad alta intensità energetica.
La novità consiste nel combinare la fase di cracking con una seconda fase di reazione che completa immediatamente la conversione in un carburante liquido simile alla benzina senza sottoprodotti indesiderati. La seconda…