«Dal Covid alla guerra, perché siamo alla fine della globalizzazione»- Corriere.it


Giulio Tremonti

Non solo perché è stato tanti anni ministro dell’Economia, né solo perché è presidente della commissione Esteri della Camera (è stato eletto con Fratelli d’Italia), Giulio Tremonti è uno degli osservatori più attenti delle dinamiche internazionali.

Professore, è diventato di moda dire che siamo in una guerra fredda 2.0. È così?

«Mi permetta prima un’osservazione — risponde il presidente della commissione Esteri della Camera, ex ministro dell’Economia —. Oggi il vuoto del pensiero politico viene riempito con una parola seminuova, policrisi, per indicare la pluralità delle crisi e i loro effetti di propagazione a cerchi concentrici. È una parola che può andare bene per capire gli effetti dei singoli choc, ma svela che non se ne sono capite le cause».

«Dal Covid alla guerra, dall’inflazione ai disordini sociali o persino mentali, c’è una comune causa di fondo. Il filo rosso che vediamo, credo, è la fine della “globalizzazione” degli ultimi trenta o quaranta anni. Il mondo torna a essere internazionale, ma come era all’inizio del ’900».

Quella fu un’epoca di apertura degli scambi, ma portò alla Grande guerra. È questo il suo timore?

«La guerra fredda fu comunque…