Il primo che si schiera apertamente contro è il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ha più libertà di movimento di altri membri del governo e non ha remore nel bocciare la decisione della Bce: «Secondo me l’Europa della moneta, mi riferisco alla Bce, non si sta muovendo nella giusta direzione e anche se oggi c’è stato l’inizio di un ripensamento, a nostro giudizio non è un buon modo di affrontare l’inflazione».
Tajani dice quello che tutti pensano dentro il governo. A Palazzo Chigi come al ministero dell’Economia, che in questo caso sono allineati alle considerazioni che negli ultimi giorni il governatore di Bankitalia ha espresso in pubblico.
Nello staff del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non fanno un dramma dell’ennesimo aumento dei tassi, era una mossa prevista, certamente vengono apprezzate le considerazioni con cui Largarde ha accompagnato la decisione, quel prendere atto delle mutate condizioni finanziarie dell’economia europea e il non ritenere più scontati i prossimi rialzi.
Eppure, nonostante il rispetto dovuto all’indipendenza della Banca centrale di Francoforte, al Mef non hanno problemi a ribadire la posizione diffusa nel nostro governo e più in generale nel sistema istituzionale…