Il Foglio ha ricevuto conferme dal governo sull’attacco russo al ministro. La notizia che fossero prive di riscontrabile fondamento non può che farci felici
Che Guido Crosetto ridimensioni la portata della minaccia di cui è stato oggetto è più che comprensibile. Doveroso, forse, perfino. Gli fa onore il non voler fomentare una polemica su un tema assai delicato; gli fa onore il non voler passare per vittima.
Del fatto che non ne sarebbe stato informato, come il ministro della Difesa ha spiegato in un tweet, prendiamo atto. Non possiamo, in ogni caso, che confermare la bontà della nostra ricostruzione in merito all’intimidazione formulata nei confronti di Crosetto da parte dell’ex presidente russo Dmitri Medvedev. Confermiamo che, tra venerdì e sabato scorso, una comunicazione informale ha reso noto, ad autorevoli esponenti del governo, che “un ordine” era stato diramato da Medvedev per esortare la brigata Wagner a colpire il ministro della Difesa italiano.
Quella citata nel dispaccio, fornito per le vie brevi a membri di primo piano dell’esecutivo, era una fonte straniera: i dettagli sul possibile attacco, la cifra relativa alla taglia, provenivano da questo informatore. Il Foglio, venuto a conoscenza della…