(Adnkronos) – “Ho conosciuto Lello Valitutti nella preistoria, vale a dire agli albori del movimento studentesco, quindi nel 1967-’68, ed era un anarchico convinto ma dolce, gentile, niente di esagitato o di estremistico. Questa frase, perciò, mi sorprende, perché indica un’evoluzione non positiva del suo modo di pensare. Mi sorprende e per certi versi mi dispiace. Come sempre, quando si fanno queste affermazioni, cominciano a circolare nell’aria e ci può essere sempre qualcuno che potrebbe fare sul serio. Spero di no. Naturalmente credo che sarebbe stato meglio se non l’avesse detta”. Così all’AdnKronos Mario Capanna, uno dei principali leader del movimento giovanile del Sessantotto, commenta le parole dell’anarchico Lello Valitutti, che ieri, ospite a ‘Non è l’Arena’ condotta su La7 da Massimo Giletti, parlando della gambizzazione dell’allora ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, per mano dell’anarchico Alfredo Cospito, ha affermato: “Io sono d’accordo con l’azione di Alfredo. Sono sincero, io non mento mai (…), per me è stata un’azione corretta”.