Il presidente russo e il parallelo con l’ex leader serbo. Ma anche con il figlio di Gheddafi e con l’ex dittatore Bashir. E ora si riduce ulteriormente il suo raggio d’azione a livello internazionale
DAL NOSTRO INVIATO
KRAMATORSK Vladimir Putin sempre pi costretto nell’angolo, vittima degli errori commessi in questa guerra d’aggressione tanto sconsiderata nei suoi obbiettivi quanto maldestramente condotta: il mandato d’arresto del Tribunale Internazionale dell’Aia per crimini di guerra relativi al suo presunto coinvolgimento nella deportazione di bambini ucraini in Russia sar quasi sicuramente impossibile da perseguire, almeno in questa fase, ma rappresenta un colpo molto grave per il suo status internazionale e comporta nella pratica ripercussioni indubitabili sulla sua stessa libert di movimento.
In teoria adesso tutte le polizie dei 123 Stati firmatari del Trattato di Roma, che nel 1998 istitu il Tribunale, potrebbero arrestarlo se dovesse entrare nel loro territorio. Il precedente tra i pi noti che viene immediatamente alla memoria quello di Slobodan Milosevic, l’ex presidente serbo morto in carcere all’Aia durante il processo nel marzo 2006. Ma non occorre andare troppo distanti…