“Così l’uomo di Speranza mi minacciava” – Libero Quotidiano


Alessandro Gonzato

Nel Paese il clima era funereo: morti a grappolo, ospedali al collasso, saracinesche abbassate, una marea di posti di lavoro a rischio, panico per un maledetto virus che non si sapeva quando se ne sarebbe andato. In lungotevere Ripa 1 invece, sede del ministero della Salute allora presieduto da Roberto Speranza, il clima era a metà tra un film di spionaggio e una commedia all’italiana, e partiamo dal dettaglio (ma poi neanche tanto) di quando l’allora viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri da subito inviso politicamente a Speranza, appena tornato da Wuhan ha riferito del dilagare del Covid in Cina e del pericolo incombente all’allora presidente dell’Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito, il quale secondo Sileri «ha risposto con coloriti gesti scaramantici». Gesti apotropaici o corna non è precisato. Ippolito sarebbe diventato uno dei referenti principali del Comitato tecnico-scientifico, referente di Speranza e del premier Conte.

Il viceministro, che faceva parte del Movimento 5 Stelle per un’anomalia dato che era uno dei pochissimi competenti – di professione chirurgo…