così le nostre imprese verranno colpite

Parliamo oggi di cosa ha fatto la Banca Centrale Europea a seguito dei crolli bancari degli Stati Uniti. Nonostante i crolli bancari in estate, negli Stati Uniti, la Banca Centrale Europea ha aumentato come se niente fosse i tassi d’interesse di altri 50 punti base fino al 3,50% assicurando che per i mercati non ci sarebbero conseguenze per le banche dell’eurozona. Il loro rialzo svaluta i titoli già in portafoglio. E se non ci si è assicurati contro il rischio e si ha bisogno di liquidità, quella svalutazione diventa una perdita.

Ma a seguito di quella perdita, se segnalata ai mercati, ci sarebbe la fuga di clienti. Con la fuga di clienti ci potrebbe essere un crollo di borsa. E da lì il rischio del crollo. Nonostante gli aiuti dell’Unione Europea siano poco esposti con quelli in crisi, non si esclude qualche finanziaria nell’eurozona, qualche falla finanziaria, qualche crisi finanziaria dell’eurozona. E allora qui il problema è che queste affermazioni non sono bastate a fermare i falchi. I falchi che affermano la resilienza del sistema bancario con solide patrimoniali posizioni e solide posizioni di liquidità. Si spera quindi che il quadro regolatorio dell’Unione Europea stante com’è di non dovere testare la veridicità di queste affermazioni, ma…