Il campione spagnolo della Honda affronta il Mondiale dopo la quarta operazione: «Mi sentivo un supereroe, ho rischiato e l’ho pagata. Ducati ancora favorita, ha dato una lezione a tutti»
Nei test di Portimao (Ecco come sono andati, QUI L’ARTICOLO), la pista dove il 26 marzo si terrà la prima gara della MotoGp, Bagnaia e le Ducati hanno dettato legge. Marc Marquez rincorre, 14°, la Honda è in difficoltà. Per lui sarà l’anno della verità dopo un calvario di incidenti e interventi chirurgici. Dai collaudi esce «con tanto lavoro da fare: non siamo vicini ai primi ma è inutile farsi venire il sangue amaro. Meglio restare concentrati, comunque vedo passi avanti».
Quanto si sente competitivo?
«La risposta nelle prime 4-5 gare. Ma ho già dei riferimenti. Quest’inverno sono tornato ai livelli di prima, ora manca il passo finale: migliorare il rendimento nella corsa».
Una stagione lunghissima, 21 gare e Sprint Race al sabato. Teme lo stress fisico?
«Sto bene, ho notato grandi progressi. Il cambio di format però sarà molto più intenso, non si potrà sbagliare nulla nella preparazione».
Un pilota può cambiare stile di guida, lei quanto ha dovuto farlo dopo l’incidente?
«Sì, si può nel caso di debba fare i conti con una…