Il segretario chiude il congresso della Cgil confermando che non c’ stato alcun riavvicinamento con il governo e preannunciando iniziative di protesta
La partecipazione della premier Giorgia Meloni al congresso della Cgil non ha cambiato, n poteva cambiare, le posizioni contrastanti tra governo e sindacato. Maurizio Landini lo dice chiaro aprendo l’intervento di chiusura della tre giorni riminese: con il governo c’ una diversit molto profonda, molto consistente. Per tutto il sindacato italiano non c’ possibilit di discussione, bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento, compreso se necessario lo sciopero. Lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo con loro, abbiamo gi un incontro fissato la prossima settimana.
Le differenze rispetto alla riforma fiscale ipotizzata dal governo Meloni sono marcate. Spiega il leader Cgil: Il 94 per cento dell’Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati. Non siamo pi disponibili ad accettare l’idea di un sistema fiscale che continua a gravare unicamente sul lavoro dipendente e i pensionati. Landini aggiunge con toni da battaglia: Per noi `la festa e finita’ perche’ per noi la festa non mai cominciata. Sui criteri della legge delega non siamo d’accordo e…