che fine hanno fatto 2,5 tonnellate di uranio?- Corriere.it

Il concentrato minerale di uranio naturale purificato veniva chiamato «Yellow Cake». Era conservato da anni nel deserto del Fezzan, a Sebha, Il direttore generale degli ispettori Onu: «I container non sono più lì»

Hanno rubato la torta gialla di Gheddafi. L’uranio che il Colonnello s’era cucinato per decenni, la torta che s’era regalato cullando i suoi deliri atomici. Non ne è rimasta neanche una briciola: la «Yellow Cake» – come gli scienziati chiamano il concentrato minerale d’uranio naturale purificato (Uoc) che serve da ingrediente principale di qualunque processo nucleare –, l’altro giorno dovevano controllarla gli ispettori dell’Onu.

Era conservata da anni nel deserto del Fezzan, a Sebha, nell’ultima città che guarda verso i confini dell’Algeria, del Niger e del Ciad, il nodo di mille traffici di migranti e di carburante, d’armi e di jihadisti. La Yellow Cake è sempre stata lì, dal 1978, e ora non c’è più: martedì, i dieci container con le due tonnellate e mezza di Uoc erano spariti nel nulla. «Precedentemente dichiarati dalla Libia come stoccati in quel luogo – denuncia con tono un po’ burocratico l’agenzia atomica Aiea -, i container non sono più presenti».

L’allarme l’ha dato in persona Rafael Mariano Grossi

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