Che cosa sta succedendo in Israele? Perché le proteste contro la «riforma»? Netanyahu cambierà idea?- Corriere.it

di Davide Frattini

Le proteste vanno avanti da 11 settimane, i sindacati hanno dichiarato uno «storico» sciopero generale, il Paese è bloccato. Dopo il licenziamento di Yoav Galat, ministro «critico», cosa succederà?

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME – Sette giorni dopo l’insediamento alla fine dell’anno scorso il governo di estrema destra ha presentato quella che considera una «riforma» necessaria del sistema. La faccia davanti alle telecamere e le idee che ci stanno dietro le ha messe Yariv Levin, nominato ministro della Giustizia da Benjamin Netanyahu proprio per implementare il progetto che punta a ridimensionare il ruolo della Corte Suprema, dei giudici e dei magistrati. Di fatto sottoponendoli alla maggioranza del momento, a questa maggioranza in questo momento.

Per l’opposizione il blitz punta a trasformare il Paese in un regime autocratico, il primo ministro ribadisce di voler rafforzare la democrazia. Le proteste vanno ormai avanti da 11 settimane, i sindacati hanno dichiarato lo sciopero generale, il Paese è bloccato (anche verso l’esterno: niente voli). Dopo il licenziamento di Yoav Galat, ministro della Difesa, per aver chiesto a Netanyahu una pausa nell’approvazione in parlamento, le prime spaccature sono emerse nella coalizione al…