Cento di questi cento giorni. Un giudizio sul governo Meloni. Con quel che manca per essere promettente

Dalla politica estera e industriale all’indipendenza energetica, la maggioranza ha segnato una discontinuità significativa con il suo recente passato. Ma quando si allontana dalla gestione degli affari correnti i pregiudizi tornano ad affiorare

Tra gli appassionati di politica, la domanda del momento riguarda un tema collegato a una scadenza temporale che di solito impone agli osservatori di fermarsi un istante a riflettere sui mesi appena trascorsi. La domanda ha a che fare con un giudizio complessivo sull’operato del governo Meloni, a cento giorni dal suo insediamento, e per rispondere a questa domanda, che marzullianamente ci autoponiamo, occorre non avere paura di fare una distinzione tra pregiudizi e giudizi. Questo giornale ha nutrito molti pregiudizi nei confronti del centrodestra nazionalista e se dovessimo dare peso alle promesse di Salvini e Meloni la maggioranza continuerebbe a essere un pericolo per l’Italia. Scettica sull’Europa, amica degli anti europeisti, amica degli anti vaccinisti, amica degli evasori, ostile al mercato, disinvolta sul debito, titubante sul Pnrr, alleata degli xenofobi.

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