Il patron del Twiga: «Troppo potere in mano ai balneari. Che oggi troppo spesso sfruttano le concessioni senza lavorarci e senza produrre niente»
Sempre della stessa idea e cioè che i canoni demaniali siano troppo bassi? «Sicuro!», risponde Flavio Briatore che quattro anni fa, nel pieno delle polemiche sulla maxi-proroga ai balneari, disse che il canone giusto per il suo Twiga sarebbe stato di 100mila euro l’anno. Anzi, adesso parla di mezzo milione. «Ma lasci perdere il Twiga. Ha 150 dipendenti, è una struttura molto grande… Diciamo invece che l’80% dei bagni è l’unica entrata per la famiglia. Dove tutti lavorano sei mesi, padre, madre, figli, cognati e poi chiudono…».
Anche in Francia c’erano resistenze fortissime, ma poi è prevalso l’interesse di tutti: più il Comune incassa, più ha soldi da spendere per tutti i cittadini.
«Giusto. Però cos’è successo a Saint Tropez? Tre grandi gruppi si sono messi d’accordo e si sono presi tutte le spiagge. E han buttato fuori tutte le imprese familiari. Certo, al demanio abbiamo sempre pagato poco o niente. Credo che lo Stato ne ricavi cento milioni l’anno…».
Anche meno.
«Ecco. Dovrebbe prendere 800. O più. Ma è tutto sfalsato. A partire dal potere in mano ai…