Non si parli di incoerenza
Tre consiglieri di maggioranza della Puglia sono entrati in Azione. Il presidente della regione ha messo tutti alla porta. E in risposta il leader del Terzo polo ha rivendicato la scelta subita
Poiché basta che abbandoni la zavorra e subito si alza in volo, ecco che mercoledì Carlo Calenda ha raggiunto Chieti, ha lasciato i sacchetti che lo inchiodavano al suolo e immediatamente liberatosi ha superato il Gargano ed è calato su Bari. Qui, nel capoluogo pugliese, ha presto annunciato l’ingresso in Azione, che altro non sarebbe che il suo partito, di tre consiglieri regionali di maggioranza: Fabiano Amati, Ruggiero Mennea e Sergio Clemente. Così Calenda è entrato (per alcune ore) nella maggioranza di Michele Emiliano, uno che lui spiega di avversare talmente tanto, uno che lui considera così lontano dal suo modo di fare politica, insomma un tipaccio così trasformista e insopportabilmente clientelare, che quella di mercoledì scorso è stata per Calenda la seconda volta in cui provava ad allearcisi.
Non si parli dunque di incoerenza. Se uno non ti piace che fai,…
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