25 anni di Banca Centrale Europea. E festeggiano anche, perché sono contenti.
Intanto, sotto gli occhi di tutti c’è il fallimento di un’Europa che doveva garantire la pace.
“Il grande progetto irenico! La pace, l’Europa: così non ci saranno più guerre!“
E invece ne abbiamo una praticamente a ridosso dei confini europei, dei confini allargati.
E ci sarebbe anche molto da dire. Parliamo di quest’Europa che spinge sempre di più a Est, con una Nato che idem spinge, guarda caso, proprio a ridosso della Russia. E poi il controllo dell’inflazione. “Finalmente avremo questa moneta che ci riparerà dall’inflazione!
Una moneta miracolosa: quella che serve per il grande progetto europeo!“
E poi doveva esserci l’energia per tutti, il lavoro finalmente distribuito in maniera equilibrata.
Ma invece così non è stato.
Eppure festeggiano. Festeggiano con i banchieri centrali che sono lì a stappare le bottiglie.
Peccato che nel paese reale le cose non stiano andando esattamente come ce la raccontano.
Nel paese reale, a maggior ragione adesso con questi scenari di emergenza e in una zona particolare dell’Italia, l’Europa non c’è: è assente. C’è tanto da fare con i conti, con delle nuove richieste di impegno.
Si…