Almeida e Thomas risvegliano il Giro sul Bondone. Chance e strategie- Corriere.it

di Gaia Piccardi, inviata a Monte Bondone

Joao Almeida ha vinto la tappa e si candida a terzo incomodo, Geraint Thomas torna in rosa: «Non attacco per il vostro divertimento». Roglic va in crisi

Non c’è la tormenta di Charly Gaul (‘56) né l’epica dell’uomo portato al limite dagli elementi, però sul Bondone la pazienza dei suiveurs è ripagata quando l’aussie Jay Vine, dalla barriera corallina australiana con furore, decide di cambiare marcia alla corsa, mandando in frantumi il fragile cristallo del gruppetto dei migliori.

Partita la fuga come da copione (non arriverà), dietro il rosso (Geraint Thomas), il giallo (Primoz Roglic), il bianco (Joao Almeida) e il rosa per caso (Bruno Armirail) salgono di conserva, con mezza idea di congelare lo status quo in vista delle Dolomiti.

L’accelerazione di Vine, che sta già lavorando sotto traccia per capitan Joao, è la miccia: Caruso cede subito (a +2’50” dalla vetta della classifica ci vuole ottimismo per considerarlo nel poker dei favoriti), Thomas, che aveva mandato nella fuga Swift per fare da testa di ponte ma per strada ha perso Sivakov (128 corridori rimasti in gara su 176), resta solo, Roglic ha il luogotenente Kuss accanto. E poi c’è lui, Joao Pedro Gonçalves Almeida da Caldas da Rainha,…