«Almanacco di bellezza», edizione speciale dedicata a Vermeer- Corriere.it

di Aldo Grasso

Piero Maranghi e Leonardo Piccinini si sono recati nelle sale del
Rijksmuseum Amsterdam
per raccontare l’esposizione più esaustiva mai organizzata sull’artista

Nell’ottobre del 1902 Marcel Proust si reca a Bruges per l’esposizione dei primitivi fiamminghi, poi in Olanda, dove raggiunge l’amico Bertrand de Fénelon. Visita Rotterdam, Delft, Amsterdam, l’Aia per vedere i quadri di Frans Hals che ricorderà nel lunghissimo racconto del pranzo a casa Guermantes. Il 18 ottobre all’Aia vede per la prima volta «La veduta di Delft»
di Vermeer, pittore seicentesco. Proust aveva allora 21 anni e come scriverà in seguito, da quel giorno capisce «qual è il quadro più bello del mondo».

Nella «Recherche», il quadro ispira a Proust la morte dello scrittore Bergotte: «Alla fine, fu davanti al Vermeer, che ricordava più smagliante, più diverso da tutto quanto conoscesse, ma nel quale, grazie all’articolo del critico, notò per la prima volta dei piccoli personaggi in blu, e che la sabbia era rosa, e — infine — la preziosa materia del minuscolo lembo di muro giallo. Le vertigini aumentavano; lui non staccava lo sguardo, come un bambino da una farfalla gialla che vorrebbe catturare, dal prezioso piccolo lembo di muro».

Novelli Proust,