Alassio, lo street artist Robico e il murales della discordia: «Mi hanno costretto a eliminare lo sfondo rosa». Sgarbi: «Scrivo al soprintendente»- Corriere.it

di Alessio Ribaudo

L’artista: «La mia opera è stata snaturata, volevo far riflettere sul fatto che l’Italia non ha mai avuto una donna Capo dello Stato». La lettera dei tecnici: «La tinta deve armonizzarsi al paesaggio». Il sottosegretario alla Cultura: un’ingerenza

Il murales dei presidenti della Repubblica di Alassio, nel Savonese, ha cambiato sfondo: da rosa è diventato marrone. «Dopo un braccio di ferro lungo un anno il Comune mi ha costretto a intervenire — dice lo street artist Roberto Collodoro, in arte Robico —per a
deguarmi alla paletta di colori indicata dalla Soprintendenza e dall’ente pubblico ma così è stato snaturato totalmente il significato della mia opera che voleva essere anche di protesta. Per questo, ho voluto far precedere dalla parola “ex” il titolo di “#Quoterosa” perché non la sento più mia».

L’idea

Eppure l’idea era una di quelle che doveva mettere tutti d’accordo: trasformare in opera d’arte un gigantesco e anonimo muro di contenimento di cemento armato, lungo 55 metri e alto dieci, della strada che si snoda tra Solva, Vegliasco e Cavia, nei dintorni di Alassio. Per questo motivo, il Comune di Alassio aveva dato incarico allo street artist, fra i più quotati d’Italia, di trasformarlo in un murales…