Il principe ereditario, figlio dell’ultimo Sci di Persia: Vorrei accompagnare il mio Paese al referendum. Khamenei? L’ora della verit vicina
Se davanti a un iraniano o un’iraniana pronunci il nome Pahlavi, l’espressione del volto arriva prima delle parole. Per il popolo persiano, quel suono un cimelio del cuore o un’altra memoria d’angoscia: dipende dalla regione e dalla classe sociale di provenienza.
un cognome che evoca libert e benessere, ma anche repressione e ingiustizia.
A quasi cinque mesi dalla morte di Mahsa Amini, Reza Ciro Pahlavi, 62 anni, il principe ereditario e figlio maggiore dell’ultimo Sci, cittadino americano, sta cercando di ritagliarsi un ruolo da intermediario tra gli oppositori democratici al regime di Khamenei, nella speranza di traghettare il Paese verso un referendum che decider del loro destino. In viaggio per gli Stati Uniti, ci parla del dolore per i giovani martoriati dal regime e del sogno di fare ritorno a Teheran, dopo 44 anni. Pahlavi s’immagina un Iran democratico, con ottime relazioni con tutte le nazioni, compresa Israele, nemica numero uno dell’ayatollah. Lui, le tre figlie e la moglie sono orgogliosi del movimento Donna, vita e libert: Porta avanti valori opposti a quelli della Repubblica islamica. La prima…